Il progetto nasce con l’intento di porre l’essere umano al centro del discorso introducendo una narrazione relativamente nuova su di esso. Nel campo dell’arte non sono mancati dal dopoguerra in poi voci isolate che hanno sentito l’urgenza di considerare l’essere umano in un modo nuovo, in contrasto con la monodimensionalità con cui veniva solitamente guardato dall’establishment. Alcuni tra i nomi più significativi in questo ambito sono: Joseph Beuys, Cesare Zavattini, Jannis Kounellis, Paul Strand.

Parlare dell’essere umano come un’opera d’arte sposta l’accento da una visione astratta di stampo aziendale, che lo concepisce solo come capitale umano da utilizzare in maniera strumentale, ad un valore assoluto e radicale, che individua l’uomo come entità non riducibile alle varie e aride forme di parzialità che solitamente si contendono la sua narrazione e rappresentazione.

Parlare di essere umano come opera d’arte vuole dire anche restituire ad esso quella libertà che gli è connaturata, così come la capacità individuale di creare contenuti di pensiero e di comportamento autonomi e creativamente sviluppati.

Parlare dell’essere umano come opera d’arte restituisce ad esso una dimensione di insondabile mistero e fascino, una profondità dove ogni presunta differenza e discontinuità assume la forma di un riconosciuto valore e spinta dinamica nella costruzione del nuovo.

Riconoscere questa natura all’uomo non è un punto di arrivo, questo non farebbe altro che dargli una nuova veste statica, nonché retorica, bensì un punto di partenza, un comune denominatore dal quale iniziare una nuova indagine, l’uscita dalla preistoria e il superamento della civiltà della carestia come direbbe Giorgio Cesarano.

Inoltre il fatto che un’istituzione museale certifichi la nobiltà dell’essere umano ci sembra un modo innovativo di concepire la relazione, non sempre di prossimità, tra l’organismo sociale nel suo complesso e il museo.

In questo periodo di crisi, di cambiamenti necessari e urgenti crediamo che partire da un gesto fortemente simbolico, come quello di certificare l’essere umano come opera d’arte, possa con semplicità ed efficacia lavorare plasticamente su un immaginario bisognoso di nuovi ed elementari impulsi. Dando una nuova forma a quella dimensione psicologica e intima relativa alla motivazione interiore di ogni essere umano, che come sappiamo determina fortemente la percezione della realtà e il sistema di valori del singolo all’interno della società. Il valore economico indicato nel certificato si riferisce all’opera Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, battuto all’asta da Christie’s New York nel 2017.

 

INDICAZIONI

  1. Scarica il file del Certificato di Opera d’Arte, clicca qui.
  2. Stampalo in formato A4, su carta 200 gr.
  3. Compilalo in ogni sua parte, mandaci una mail a info@museotemporaneonavile.org, per conoscere il numero del tuo certificato.
  4. Appendilo dove preferisci.
  5. Se ti fa piacere mandaci una foto del tuo certificato per il nostro archivio.